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Quando un immobile è soggetto a un’asta giudiziaria e ha più proprietari, la situazione può diventare complessa. Le regole della comproprietà e le dinamiche dell’asta devono essere ben comprese per evitare sorprese.

In questo articolo esploreremo cosa succede in questi casi, quali sono i diritti dei comproprietari e come comportarsi per tutelare i propri interessi.

Comproprietà e asta giudiziaria: come funziona?

La comproprietà si verifica quando un immobile appartiene a più persone, che detengono ciascuna una quota. Ogni comproprietario può disporre della propria quota, ma non dell’intero bene senza il consenso degli altri.

Quando un immobile in comproprietà viene messo all’asta, può succedere per diversi motivi:

  • Pignoramento di uno dei comproprietari: se uno dei proprietari ha debiti, i suoi creditori possono pignorare e mettere all’asta la sua quota di proprietà.
  • Vendita forzata dell’intero immobile: se i comproprietari non trovano un accordo sulla gestione o sulla divisione dell’immobile, uno di loro può chiedere la divisione giudiziale (art. 1111 c.c.), che può portare alla vendita all’asta dell’intero bene.
  • Esecuzione immobiliare su tutto l’immobile: se l’intero immobile è gravato da ipoteca e il debitore non paga, il creditore può avviare l’esecuzione forzata e mettere l’intero immobile all’asta.

Vendita della quota di un singolo comproprietario

Se viene messa all’asta solo la quota di un comproprietario, l’acquirente diventa titolare di quella quota e diventa quindi nuovo comproprietario insieme agli altri. Tuttavia, acquistare una quota di un immobile in comproprietà può essere poco conveniente per gli investitori, perché comporta limitazioni nell’uso del bene.

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I diritti dei comproprietari in caso di asta

Quando un immobile in comproprietà viene messo all’asta, i comproprietari hanno difatti alcuni diritti importanti che vanno tenuti in considerazione:

1. Diritto di prelazione tra comproprietari

Se viene messa all’asta solo una quota di proprietà, gli altri comproprietari hanno il diritto di prelazione, ovvero la possibilità di acquistare quella quota prima di altri soggetti (art. 732 c.c. per gli immobili ereditati).

2. Possibilità di partecipare all’asta

I comproprietari possono partecipare all’asta e cercare di aggiudicarsi l’immobile o la quota messa in vendita.

3. Opposizione alla vendita all’asta

Se l’asta deriva da una divisione giudiziale, un comproprietario può opporsi proponendo soluzioni alternative, come la divisione del bene in natura (se possibile) o l’acquisto delle quote degli altri comproprietari.

4. Necessità di accordo per la vendita dell’intero immobile

Se l’acquirente della quota desidera vendere l’intero immobile, deve ottenere il consenso degli altri comproprietari. Se questi non vogliono vendere, l’unica alternativa è richiedere la divisione giudiziale (art. 1111 c.c.), che può portare alla vendita forzata all’asta dell’intero bene.

5. Impossibilità di modifiche senza consenso

Qualsiasi intervento strutturale o miglioria sull’immobile richiede l’accordo di tutti i comproprietari. L’acquirente della quota non può, ad esempio, ristrutturare o cambiare la destinazione d’uso senza il loro consenso.

6. Limitazioni nella locazione

Affittare l’immobile è possibile solo con il consenso di tutti i comproprietari, a meno che non si tratti della propria quota d’uso in un accordo di godimento separato. Questo rende difficile per un investitore ottenere redditività dall’immobile.

7. Rischio di conflitti con gli altri comproprietari

Un nuovo acquirente si troverà a dover gestire eventuali attriti o divergenze con gli altri comproprietari, che potrebbero non essere favorevoli alla sua presenza o alla vendita della loro quota.

8. Maggiori difficoltà nella rivendita della quota

Una quota di comproprietà è meno appetibile rispetto a un immobile intero, rendendo più difficile trovare un acquirente interessato in futuro. Questo può ridurre il valore di mercato della quota stessa.

9. Obbligo di partecipazione alle spese

Anche se il nuovo comproprietario non può utilizzare l’intero immobile, deve comunque contribuire alle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria (art. 1104 c.c.), comprese quelle condominiali se si tratta di un appartamento.

Cosa fare se l’immobile in comproprietà è all’asta?

Se ci si trova in questa situazione, ecco alcuni passi da seguire per tutelarsi:

  1. Verificare il motivo della vendita: è un pignoramento su una quota o su tutto l’immobile? È una divisione giudiziale? Comprendere il motivo aiuta a individuare le strategie migliori.
  2. Valutare l’acquisto della quota: se si ha interesse a mantenere l’immobile, si può partecipare all’asta per acquistare la quota messa in vendita.
  3. Esaminare la possibilità di divisione: se l’immobile è grande e divisibile, si può chiedere al giudice di assegnare una parte specifica a ogni comproprietario, evitando la vendita all’asta.

Consultare un legale: vista la complessità delle aste immobiliari e delle norme sulla comproprietà, è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto per valutare la strategia migliore.

Chi è GIVG 

Dal 1995 noi di GIVG abbiamo consolidato la nostra esperienza nel campo delle aste giudiziarie diventando una figura riconosciuta da tutti: IL CUSTODE GIUDIZIARIO

Cosa fa il custode giudiziario? Si occupa di garantire lo stato dell’immobile all’asta finchè esso non sia venduto al miglior acquirente, di liberare l’immobile da eventuali occupanti e di accompagnare alla visione dello stesso gli eventuali interessati all’acquisto.

Ci occupiamo anche di gestire aste telematiche. Se siete in cerca di annunci aste, visitate il nostro portale per le aste immobiliari

Continuate a seguirci per maggiori informazioni sul mondo delle aste giudiziarie, a presto!

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